Con l’intento di trovare dei rimedi semplici e puri offerti dalla natura che fossero in grado di sollevare le persone dalle loro sofferenze, Bach, dopo diversi anni di studio e di ricerca, individua una serie di fiori e piante selvatiche dalle quali ricava i 38 rimedi conosciuti in tutto il mondo come “Fiori di Bach”.
La modalità di raccolta e di preparazione dei rimedi adottata da Bach prevede anzitutto che i fiori debbano essere selvatici, cresciuti in luoghi incontaminati ed essere raccolti nelle prime ore del mattino, in una giornata di sole in assenza di nubi, nel pieno della loro fioritura, in modo tale da conservare al massimo le loro proprietà energetiche.
Due le modalità di preparazione dei rimedi ideate da Bach al fine di estrarre le “informazioni” contenute nei fiori ed ottenere le essenze: il metodo del sole e il metodo della bollitura.
Il metodo del sole viene utilizzato per quelle piante che fioriscono nella tarda primavera. I fiori vengono recisi con delle forbici e fatti cadere in un largo recipiente di vetro riempito con acqua pura di fonte in modo che i petali possano ricoprire tutta la superficie. Il recipiente viene poi esposto alla luce del sole per 3-4 ore, in modo tale che i fiori possano trasmettere il modello energetico all’acqua. Successivamente l’acqua viene filtrata e i fiori eliminati e restituiti alla terra.
Il metodo della bollitura invece viene utilizzato per quelle piante che hanno fioritura molto precoce, ossia quando il sole non ha raggiunto ancora la sua massima intensità. La modalità di raccolta è la stessa ma in questo caso i fiori subiscono una bollitura di almeno 30 minuti, dopodiché vengono filtrati e l’acqua viene lasciata raffreddare.
In questo modo tutti e quattro gli elementi intervengono e collaborano alla creazione del rimedio: la terra e l’aria che sostengono e nutrono la pianta, il sole o il fuoco che liberano le informazioni in essa contenute e l’acqua che assorbe le benefiche forze curative e le conserva.
In entrambi i metodi di preparazione l’acqua “informata” ricavata viene miscelata con pari quantità di brandy, ottenendo la cosiddetta “tintura madre”. Di questa se ne aggiungono due gocce in una boccetta da 10 o 30 ml riempita totalmente di brandy e si ottiene la “stock bottle”, ossia il rimedio che si trova in vendita e che viene utilizzato per la preparazione delle miscele personalizzate. I rimedi essendo quindi molto diluiti non contengono alcuna molecola all’infuori di quella del supporto (acqua) e del conservante aggiunto (brandy). A differenza dei rimedi fitoterapici i fiori di Bach non apportano nessun principio attivo di natura chimico- fisica, ma sono considerati rimedi vibrazionali: il rimedio floreale, portatore di una specifica frequenza o vibrazione energetica, agisce a livello “sottile”, cioè a livello di energia, sul campo elettromagnetico del soggetto che lo assume, andando a riequilibrare le vibrazioni distorte e potenziando le virtù opposte allo stato d’animo “negativo” percepito.
Attraverso un colloquio approfondito e un’attenta osservazione si raccolgono i dati necessari relativi al temperamento, all’indole, agli stati d’animo vissuti dalla persona in quel momento e relativi alla problematica che crea disagio psico-fisico e disarmonia interiore, al fine di selezionare le essenze floreali più adatte al caso.
Il trattamento dunque è strettamente personalizzato, non esiste una cura standard: uno stesso disturbo può avere alla base cause emozionali differenti. Ad esempio un bambino fa fatica a dormire perché ha paura del buio, un altro perché è assalito da frequenti incubi ed è terrorizzato, un altro perché è iperattivo, un altro perché non
vuole stare da solo, un altro ancora perché teme di non svegliarsi più. Per ognuna di queste situazioni verranno utilizzati fiori differenti, nonostante l’insonnia sia la problematica comune a tutti.
Importante è lavorare nel qui ed ora, sulle emozioni e gli stati d’animo presenti nel momento del colloquio. Dopodiché si procede lavorando su ciò che emerge strada facendo, in base all’evolversi degli stati d’animo. Il lavoro con i fiori di Bach si può definire “a cipolla”: un lavoro a strati, partendo dal più esterno, ossia lavorando sullo squilibrio emozionale e il disagio che si avverte nel momento attuale, su ciò che è evidente e in atto nel presente, per giungere poi con il tempo al nucleo interno. Se ci sono infatti disagi più profondi che hanno necessità di essere visti, accolti e trasformati, questi diventeranno evidenti quando i rimedi avranno lavorato sugli strati più superficiali.
Una volta individuati i fiori più utili (solitamente non si consigliano più di 6-7 fiori in contemporanea) si prepara la boccetta di trattamento utilizzando un flacone da 30 ml con pipetta riempito di acqua, un cucchiaino di brandy e 2 gocce di ogni rimedio prelevato dalla stock bottle.
Si assumono generalmente 4 gocce sotto la lingua 4 volte al giorno. Con questa frequenza di assunzione una boccetta dura circa 20-25 giorni.
Il brandy viene utilizzato come conservante, ma nelle preparazioni destinate a bambini o animali è possibile adoperare in alternativa l’aceto di mele o solamente acqua. In quest’ultimo caso la miscela avrà una durata inferiore (circa due settimane).
Oltre all’assunzione per via orale i fiori di Bach possono essere utilizzati anche per via esterna con diverse modalità: in applicazione locale sotto forma di impacchi diluendo alcune gocce del rimedio scelto in poca acqua e imbevendo una garza che viene poi applicata localmente nella zona interessata; in aggiunta a creme neutre o oli vegetali da applicare su punti particolari come zone riflesse o punti di agopuntura; in aggiunta a un vaporizzatore o a una bottiglietta spray per purificare un ambiente; o anche aggiunti all’acqua del bagno, soprattutto nel caso di neonati.
Le essenze floreali sono totalmente prive di effetti collaterali e controindicazioni, non creano assuefazione né dipendenza e possono essere assunte da tutti, anche in concomitanza con altre cure (assunzione di farmaci, fitoterapici o prodotti omeopatici) o anche in caso di allergie a piante o pollini, in quanto non contengono alcuna parte materiale delle piante ma solo informazioni energetiche.